Dopo la prima giornata, che ha coinciso con la sconfitta casalinga contro il Frosinone, i tifosi avevano rivisto il motto creato per la campagna abbonamenti dalla società “Siamo pronti a volare” e lo avevano trasformato in “Siamo pronti a lottare”. Ora ci viene naturale modificarlo di nuovo per chiederci “Siamo pronti a salvarci?”
Tutto l’ambiente, a partire dai giornalisti e tecnici avversari, continua a ribadire che il Modena è una squadra costruita per ben altre ambizioni e che se non dovesse salvarsi una rosa come quella gialloblù sarebbe la fine del calcio. Questo può essere sicuramente condivisibile, ma a patto che tutti si scordino della Longobarda, prima di tutti i tifosi, e che squadra e mister si mettano nell’ottica che a volte anche un punto può essere fondamentale, che nessuno chiede loro quindici vittorie consecutive e che calarsi nella categoria, con le insidie che ha, dimenticando a volte il gioco spumeggiante, è il primo passo per non cadere a picco.
La città è con la squadra e non la abbandonerà per qualche sconfitta (talvolta immeritata), la fiducia della società è massima tanto che nessuno ha ancora nemmeno sognato lontanamente di mettere in discussione l’allenatore o il ds, quindi le basi solide ci sono e devono solo essere sfruttate al meglio, per ripartire con un’altra testa, quella del combattente che deve portare a casa la pagnotta. Ai croissant si penserà più avanti.
(Foto modenacalcio.com)