E’ fuori discussione che dopo cinque sconfitte in sei partite sia lecito parlare di limiti, o per meglio dire, problematiche della squadra. Già erano emerse dopo la prima giornata e sono rimaste sempre le stesse. Ma andiamo ad analizzarle tutte nel dettaglio, dato che insieme concorrono a formare la media punti disastrosa attuale del Modena.

LA ROSA

Se è vero che in Serie C è molto importante il gruppo ed è stato dimostrato lo scorso anno dai canarini, ciò non è forse del tutto vero anche in Serie B. A dirla tutta, forse non sarebbe bastato nemmeno l’anno scorso, se non ci fosse stata di base una rosa altamente competitiva per la categoria, poi la compattezza dello spogliatoio ha fatto il resto.

In Serie B, in ogni caso, serve di più. Servono giocatori esperti, giocatori che sanno soffrire e giocatori che possono risolvere le partite con una giocata. Attualmente mancano tutte e tre queste componenti. Per quanto riguarda l’esperienza, basti dire che almeno la metà della squadra non aveva giocato in Serie B e che, alcuni di quelli che invece la conoscono bene, spesso stanno in panchina.

Sul saper soffrire si rimanda in parte al punto precedente, dal momento che fa parte delle componenti dell’esperienza in una categoria dove il bel gioco e la freschezza non sempre premiano, se non si ha una rosa di primissimo livello e le partite contro Frosinone e Cosenza lo dimostrano (al netto di aver giocato comunque solo un tempo).

Infine, per quanto riguarda il terzo punto, appare ormai evidente che non ci sia nessun giocatore in grado di decidere da solo la partita: forse si pensava a Falcinelli o forse ad Azzi, ma nessuno dei due, anche se per motivi differenti, si è dimostrato al momento in grado di fare la differenza.

IL MISTER

E’ forse troppo ostinato e abitudinario in certe scelte, ma attualmente non è sicuramente il problema principale della squadra. Cerca di girare al meglio i giocatori che ha, puntando forse un po’ troppo su quelli che pensava che potessero essere più pronti e che invece hanno dimostrato di non esserlo.

In una delle prime conferenze stampa aveva detto che in Serie B non si può aspettare che un giocatore sia pronto, ma deve giocare chi è al meglio davvero in quel momento, perciò è difficile capire l’ostinazione nello schierare Azzi (che è ancora lontano dai suoi giorni migliori e che comunque in Serie B faticherà) o Tremolada che solo nell’ultima partita è stato messo in panchina.

Lo scorso anno Tesser aveva cambiato tutto con coraggio nella famosa partita di Coppa Italia contro l’Imolese e non solo la nuova formazione gli aveva dato ragione in quella partita, ma nel tempo si era poi dimostrata quella giusta per vincere il campionato. Quest’anno gli manca forse un po’ di coraggio nel prendere decisioni pesanti e drastiche.

AZZI

Continua a pesare tantissimo la situazione che si era venuta a creare al termine del mercato estivo. Non solo il giocatore è rimasto fuori dal campo nelle prime partite, contando quindi come assenza effettiva, ma non si è nemmeno allenato con la squadra per tre lunghe settimane, circostanza che ha rallentato la sua entrata nella condizione migliore che è ancora molto lontana e su cui sicuramente si facevano i conti quando si è costruita la rosa. Ora Tesser si sente probabilmente “costretto” a schierarlo per accelerare il suo ritorno in grande, ma nel frattempo le partite passano e i punti non arrivano.

GLI INFORTUNATI

L’allenatore non può piangersi addosso e trovare alibi, ma noi sì. Se già la situazione è difficile per tutti i motivi sopra elencati, aggiungere le assenze di due centrocampisti titolari (Gerli e Armellino) quando si stava cercando di raggiungere un assetto base è sicuramente un problema grosso, quasi impossibile da risolvere. A questi poi si sono aggiunti vari acciacchi tra cui quello di Falcinelli, mentre il capitano è infortunato praticamente dall’inizio della stagione. A questi poi si è aggiunto il caso De Maio che non è stato ancora chiarito e che si spera non incida sulla compattezza del gruppo, qualsiasi cosa sia successa.

(Foto modenacalcio.com)

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