Era il 2015 quando un ventunenne biondino arrivò in prestito al Modena per difendere la porta e il suo nome era Ivan, Ivan Provedel.
Non si può dire che abbia lasciato un bel ricordo in terra geminiana, non tanto lui come giocatore o come uomo, ma l’intera squadra che a fine stagione retrocesse piombando in Serie C, per non parlare di ciò che successe più tardi… Ma tornando al portiere: qualcosa di buono si era intravisto, aveva addirittura meritato la citazione come migliore in campo in un paio di occasioni, come per esempio nella netta vittoria dei canarini contro il Novara del 27 dicembre 2015. Molti però se lo ricorderanno per l’incredibile errore commesso a Como, quando, dopo aver fatto alcune parate anche piuttosto complicate, lasciò sfilare un pallone totalmente innocuo dentro la rete, senza riuscire a fermarlo.
Ora questo biondino, che ormai non è più un ragazzino, ma ha compiuto 28 anni, è diventato l’idolo della tifoseria laziale. Ebbene sì, dopo aver lasciato il Modena Provedel è approdato alla Pro Vercelli, passando poi all’Empoli, alla Juve Stabia e infine approda alla Serie A con lo Spezia che lo lancia subito titolare a causa dell’infortunio di Zoet. Una vera fortuna per lui che ha saputo poi conquistarsi la fiducia giocando 60 partite con la maglia dei liguri e passando poi nell’ultimo calciomercato estivo alla Lazio, fortemente voluto da Sarri. Dopo otto presenze con la maglia celeste è diventato già un idolo per i tifosi che gli hanno dedicato un coro sulle note de “Il Cappello” di Edoardo Viannello e che dice “Che finimondo, per quel portiere biondo, si chiama Provedel”. Nella giornata di ieri, durante il match Lazio-Spezia, è apparso anche lo striscione per quel ragazzino che a Modena non trovò fortuna.