Ieri Luca Magnino è intervenuto come ospite nel corso della puntata di Gialli di Sera in onda su TRC
A inizio anno non pensavo di partire subito titolare e di essere uno dei giocatori con più minutaggio nel girone d’andata. Sono ovviamente contento di questo risultato, sento questa responsabilità e sto cercando di dare tutto quello che posso e il massimo del mio contributo per la squadra. Col Brescia ha fatto circa 14km e con il Genoa quasi 12km.
Quando manca un giocatore importante bisogna farsi trovare pronti. Come squadra ci siamo compattati dopo un periodo difficile all’inizio.
Per carnevale da piccolo mi vestivo da pirata.
L’aspetto da migliorare è subire qualche gol in meno. Non dobbiamo migliorare la fase difensiva, ma il modo di difendere di squadra. Ci stiamo lavorando e i risultati si vedono. L’inizio non è stato semplice. La prima sosta ci è servita per compattarci e la vittoria in casa con la Reggina ci ha dato la spinta per ripartire.
Questa è una società diversa che ha un aspetto umano – oltre che professionale – che, nella mia breve carriera, ho visto raramente. E questo conta sui risultati.
L’entusiasmo della piazza e i risultati aiutano la stagione personale
Modena-Genoa? Una partita iconica con due grandi tifoserie. Una grande presenza del pubblico modenese ma anche del pubblico genoano. Una partita bellissima da giocare contro una squadra molto forte che vuole tornare in A. Ma davanti ha trovato un grande Modena. Stavamo per vincere ma alla fine è arrivato il pareggio. Ce la siamo giocata fino alla fine.
Prendere gol così all’inizio poteva essere una batosta. Ma dopo dieci minuti di assestamento abbiamo preso in mano la partita trovando il gol del pareggio. Abbiamo avuto altre situazioni potenzialmente pericolose. Nel secondo tempo siamo rientrati con la voglia di vincerla e abbiamo trovato il vantaggio. Poi c’è stato l’episodio dell’espulsione che ci ha costretti ad abbassarci e provare a difendere la vittoria.
Tutti pensavano al rigore mentre Strizzolo segnava. Anche per il mio modo di giocare molto aggressivo, dopo il giallo ho avuto un po’ di timore, ricordando anche l’espulsione veloce di Cremona.
In uno in meno sono uscite anche le qualità del Genoa, cosa che, per bravura nostra, non era capitata in 11 contro 11. Dopo l’espulsione ci siamo inevitabilmente abbassati. Comunque ci siamo difesi bene. Sul gol potevamo fare meglio ma abbiamo retto. È stata una prova di maturità che ci deve dare forza e consapevolezza.
Sull’azione dell’espulsione bisogna dar merito a Gudmundsson. Secondo me Shady (Oukhadda ndr) ha fatto la scelta giusta, il Genoa avrebbe pareggiato. Una situazione limite, secondo me il rosso ci poteva stare perché Gudmundsson aveva preso 2 metri. Nonostante l’espulsione è stato bello perché Shady ha preso gli applausi della curva.
La strada è questa, dobbiamo continuare con questa mentalità partita dopo partita. In questo campionato basta poco per scalare o perdere due posizioni. Difficile fare pronostici in un campionato così.
Quando giocavo in primavera all’Udinese ero iscritto all’Università pubblica, ora sono iscritto all’Università online e quest’anno ho dato 4 esami. Studio Economia e Commercio.
Questi 7 punti in 3 partite ci hanno dato delle certezze: che possiamo andare a giocarcela con tutti e che la continuità fa la differenza. Ora starà a noi, partita dopo partita. Il primo obiettivo è la salvezza, poi vedremo. In casa abbiamo fatto delle vittorie importanti e dobbiamo sfruttare l’alchimia che si è creata.
Mi son trovato bene a Modena fin da subito. Vivo da solo perché la mia ragazza lavora a Pordenone. Per la raccolta differenziata mi arrangio. Mi piace cucinare ma devo cercare di resistere anche se faccio fatica perché lo gnocco fritto è davvero buono. Le prime due settimane che ero a Modena ho dovuto provare tutto il cibo, nel frattempo si giocava, quindi son stati giorni difficili.
In squadra pensavamo che il Mister vincesse la panchina d’oro.
(Foto modenacalcio.com)