Il centrocampista canarino Luca Magnino è intervenuto nel corso della trasmissione twitch di goal.com.
Il mio soprannome Magnusson? Tutto è partito dal nostro addetto stampa. Più di metà dello spogliatoio mi chiama così. È una genialata di Antonio Montefusco.
Il campionato è talmente equilibrato che, appena raggiungeremo la salvezza, proveremo ad agganciare la zona playoff.
Il gol di Gagno? Sul rinvio mi son girato verso di lui come per dirgli: “è lunghissimo, perchè?…rinvia bene!” Mancava poco al 90esimo, è stata una delle emozioni più importanti che abbia mai provato.
Mi sono allenato all’Udinese con giocatori di una qualità incredibile. Ho imparato tanto. Pensandoci ora ero sicuramente troppo timido. Potessi tornare indietro sarei più spavaldo e proverei a “rubare” qualcosa in più.
Con l’Inter è la mia unica panchina in A con Del Neri, ad un certo punto si gira verso la panchina e dice a qualcuno di andarsi a scaldare ma non abbiamo capito chi. Dopo tre o quattro giorni sono partito subito per Caserta in Serie C e da lì è iniziato il mio percorso nei professionisti.
Caserta è stata una scuola di vita.
Dalla B alla A è un salto di categoria enorme, il più grosso. Tra la C e la B c’è differenza ma non è così netta. Chi fa il salto da B a A ha talento e qualità.
One Piece? Tremolada coinvolge tutto lo spogliatoio, è “One Piece dipendente” ma lui è veramente il numero uno. Io corro.