Al forum Monzani, presentato il progetto “Salute e Performance”
Il Modena ha presentato il nuovo progetto per il settore giovanile “Salute e Performance”. Sul palco il pres. Carlo Rivetti, il presente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il Presidente della Lega B Mauro Balata, Davide Vaira, Andrea Catellani, il responsabile della Sezione Sviluppo Calcio Giovanile della Figc Roberto Samaden e il professor Valter Gherardi, supervisore di un percorso a sei tappe.
Carlo Rivetti: “Non mi piace avere sogni nel cassetto, mi piace realizzarli”
A vedere tutti questi ragazzi mi viene voglia di dire subito una cosa: “Dai Gialli!”
Non mi piace avere sogni nel cassetto ma mi piace realizzarli. Il mio sogno è vedere uno di questi ragazzi delle nostre giovanili, esordire con la maglia della Nazionale.
Quello che è importante non è solo correre dietro un pallone ma costruire degli uomini. Lo abbiamo visto anche nel calcio maggiore negli ultimi giorni, dove alcuni ragazzi hanno commesso certi errori. Credo sia importante per i ragazzi e per le famiglie di essere informati. Noi ci crediamo.
Io mi emoziono, c’è poco da fare. Siamo riusciti a costruire una realtà come questa dopo 2 anni e mezzo e quindi: sì sono emozionato.
Quando mi hanno parlato di Catellani ho chiesto: “ma cosa fa?” È stata una domanda incauta perché sono stato inondato da mail di Andrea che mi hanno fortemente perplesso. Ho pensato: “Questo è matto”. Ho detto a Matteo “se Catellani fa il 50% di quello che dice abbiamo fatto tombola”.
Catellani non è chiacchiere e distintivo ma è mail e realtà.
Il centro sportivo? Stiamo andando bene, abbiamo tutto pronto. Dobbiamo solo presentarlo e seguiremo quelle che sono le necessità burocratiche. Il centro sportivo è una delle cose fondamentali per il futuro di questa società. I grandi giocatori, la prima cosa che chiedono di vedere, è il centro sportivo: le strutture, le palestre, le infermerie, la qualità dei campi di gioco. Noi da quel punto di vista, oggi come oggi, siamo un po’ carenti. Diventerà la casa dei nostri giovani. Ma c’è una cosa che non ho mai detto: in passato ho avuto una squadra di Hockey su ghiaccio in Val D’Aosta. Avevo ingaggiato grandi campioni. Nel contratto gli avevo messo che una volta ogni due settimane dovevano allenarsi con i ragazzini. Nel giro di due anni e mezzo eravamo il secondo più importante settore giovanile in Italia dopo Bolzano. Servono le strutture, gli uomini e i ragazzi. Siamo pronti ad investire sulle strutture, abbiamo investito sugli uomini e stiamo rafforzando la società. Dobbiamo essere pronti perchè tutto ciò rende appetibile venire a giocare per il Modena F.C.
Mauro Balata: “Rivetti ha una visione illuminata, è questo il modo di fare calcio”
Ringrazio il presidente Rivetti per l’invito. È un onore essere qui. È un gioia vedere tutto questo. Siamo orgogliosi del Modena perché incarna i nostri principi e i nostri valori. Il rapporto con i nostri territori è fondamentale così come è fondamentale fare crescere i nostri calciatori. Il 90% dei nostri giocatori in B sono italiani. Siamo leader in Europa per il minutaggio di Under 21 e Under 23
Il Modena è una società modello in un momento di grande difficoltà del Paese. Stiamo cercando di portare avanti una visione coerente e precisa. Il nostro progetto coincide esattamente con quello del Modena Calcio.
Rivetti ha una visione veramente illuminata, è questo il modo di fare calcio.
Ai ragazzi dico: seguite questi consigli. Avere dei buoni principi è importantissimo per diventare dei grandi calciatori.
Andrea Catellani: “Vogliamo formare, prima di tutto, cittadini migliori”
Nella prima conferenza stampa ho detto di voler fare qualcosa di speciale. Avrete notato quanto ci stiamo mettendo nell’alzare l’asticella. Siamo questi: mettiamo passione in quello che facciamo e ci crediamo. Correre dietro un pallone non basta più. Viviamo l’epoca più bella di questa realtà e siamo fortunati.
“Salute e performance” è il nome di questo progetto. Prima di tutto vogliamo formare dei cittadini migliori.
Purtroppo in questi giorni si è visto quanto la formazione sia strategica nel percorso di crescita di calciatori.
Durante questi mesi tanta gente ci ha dato fiducia, la nostra idea è quella di rendere i ragazzi, prima di tutto degli uomini migliori. Sentiamo una grande responsabilità nella crescita dei ragazzi.
Vogliamo che siate in grado di riconoscere i pericoli e le opportunità. Metteremo tutto noi stessi per far capire che il calcio è uno strumento per rendervi degli uomini migliori.
Modena Educational: nasce la nuova App dedicata ai ragazzi esclusiva per i ragazzi del settore giovanile
Sviluppare un’app è il modo più intuitivo, uno strumento tutto nuovo e inedito per i ragazzi. Mai come oggi la proprietà ci sta investendo sul futuro
dei giovani: come gestire un pranzo pre-partita, come i genitori devono gestire i ragazzi.
Tutto ciò lo facciamo perché i ragazzi sono al centro, affinché possiate vivere con grande gioia i prossimi anni.
Stiamo implementando il progetto con i disabili perché l’integrazione è uno dei valori più importanti.
Per noi siete come dei figli e quello che faremo lo faremo soltanto per il vostro bene.
Stefano Bonaccini: “Questa società metterà i ragazzi al riparo da certe tentazioni”
Trovare una proprietà italiana con questa qualità fa bene, nella capacità di provare ad indicare alcuni valori che nel calcio non dovrebbero mai mancare. Bisognerebbe evitare di dare giudizi sommari sulle vicende che stanno succedendo. Stiamo parlando di ragazzi che non è detto che abbiano tutti gli strumenti per potersela cavare.
Lo sport, un po’ come la vita, ti insegna a vincere, ma lo sport agonistico insegna che si può anche perdere. Non è detto che sempre dietro ad un calciatore ci sia una famiglia che riesce ad educare, non è detto che ci sia la società dietro. Io penso che il Modena stia insegnando che si può diventare campioni ma lo si deve essere anche fuori dal campo.
Tutti i ragazzi aspirano a diventare campioni di Serie A, abbiamo bisogno di rinsaldare il valore dell’amicizia e del rispetto delle regole sportive. Da tifoso del Modena spero che si vinca adesso. Questa società metterà i ragazzi al riparo da certe tentazioni.
Giancarlo Muzzarelli: Come amministrazione siamo molto felici di aver condotto le difficoltà del Modena in braccio a Rivetti e alla sua famiglia.
E’ importante che ci si ponga la questione di come i ragazzi debbano crescere, in salute e nella forza dello stare insieme. Al di là dei risultati, stare insieme è straordinario e legherà i ragazzi. Noi, come comunità, dobbiamo tenere insieme le generazioni. Per riuscire a tenere insieme la comunità dobbiamo tenere unite le generazioni. Voi ragazzi siete il nostro futuro, vi ringraziamo. Siamo molto orgogliosi.
Valter Ghirardi: Andrea Catellani è Stromboli
Catellani riesce a sviscerare diverse idee: Salvatore Bianchetti diceva che gli allenatori degli allenatori devono essere istruttori. Quando giocavo a calcio ho avuto l’onore di marcare Bellinazzi. Quello che ci muove è cercare di cambiare i parametri.
Roberto Samaden: le differenze con l’estero sono evidenti
Per me è un onore essere qui. Sono qui per piacere, seguo il progetto del Modena da qualche anno e non mi meraviglia che questa società proponga qualcosa che dovrebbe essere normale per tutte le società: ovvero preoccuparsi della crescita e dello sviluppo dei propri ragazzi. Credo che quello che succede sul campo, sia determinato su quello che succede fuori dal campo. A forza di concentrarsi su quello che succede in campo, i risultati sono evidenti.
Tra noi e l’estero le differenze sono evidenti: non tanto in campo, quanto fuori. Quello che ripeto a tutti quelli che partecipano ai miei corsi è che l’obiettivo di un vero responsabile del settore giovanile deve essere quello di creare un ambiente adatto dove ragazzi e ragazze devono stare bene. Noi adulti dobbiamo insegnare “come” si può vincere. Le società sportive non possono sottrarsi da questo ruolo.
Sono una delle tre principali agenzie educative. Il mea culpa che devono fare tanti dirigenti è che perdono di vista l’obiettivo di agenzia educativa. E soprattutto quelle dilettantistiche, che devono diventare un luogo di aggregazione.
Continuo a ripetere, in maniera provocatoria, che per preparare i ragazzi alla Nazionale, dobbiamo togliere il focus dal campo e valutare una società sportiva, come genitori, non perché fa vincere ma come ambiente giusto dove i figli possano crescere. Dove ci sono le persone. Non bisogna concentrarsi solo sull’aspetto sportivo. Il calcio italiano ha bisogno dei progetti come quelli del Modena. Sto imparando tantissimo da Catellani e devo dire che mi ha dato tanti spunti.
Davide Vaira: Osservo da vicino, con Andrea abbiamo una condivisione giornaliera.
Mi piacere essere informato perché in una condivisione trovi sempre motivo di crescita. Il mio ruolo è differente perché una prima squadra è legata ai risultati. Ma questa proprietà ti dà la forza di investire sui giovani. Poi noi siamo un paese strano perché se non fai giocare i giovani ti contestano perché ci vorrebbe l’attaccante esperto, poi se fai giocare gli esperti ci vorrebbero i giovani. Quando si sceglie di puntare sui giovani si deve mettere in conto che ci saranno delle cadute.
Ma solo in quel modo puoi portarli ad un livello superiore. E siamo consapevoli di questo. Ho sempre detto ai ragazzi di non pensare soltanto al calcio perché un giocatore pensante è un giocatore migliore. Quando mi rapporto con giocatori professionisti mi accorgo se ho di fronte un uomo, con un percorso formativo e una cultura. L’invito che faccio ai ragazzi è quello di essere curiosi.