Il Modena gioca più di un’ora in inferiorità numerica e si arrende ad un Palermo più cinico e concreto.
L’analisi della sconfitta sta nei tre episodi chiave della gara: in occasione dell’espulsione di Oukhadda, del vantaggio e del raddoppio del Palermo il Modena era in pressione offensiva, col pallone lontano dalla porta di Gagno. Il Palermo è stato capace di sfruttare nel migliore dei modi prima una palla recuperata al limite della sua area, poi due lanci lunghi del portiere, trasformando un’azione difensiva nelle tre giocate che gli hanno permesso di tornare a casa con i tre punti.
Non che il Palermo sia tutto qui ma questo fa capire quanto ripartire in modo veloce, occupare subito gli spazi liberi in profondità e vincere le seconde palle, in Serie B facciano la differenza, soprattutto in partite come queste. E nemmeno si può racchiudere la gara del Modena solo in quegli tre episodi, anche se contano tantissimo, soprattutto l’ingenua espulsione di Oukhadda che lascia i suoi in inferiorità numerica per oltre un’ora. È vero che Di Francesco era lanciato verso la porta, è vero che forse Gagno non sarebbe uscito in tempo, ma la partita era appena iniziata e ci sarebbe stato tutto il tempo del mondo per recuperare un eventuale svantaggio, mantenendo la parità numerica.
Il Modena del primo tempo, con Gagno regolarmente in porta mentre Pergreffi si accomoda in panchina, con Bianco che conferma la coppia centrale Zaro-Cauz, è davvero poco concreto. Si vedono troppi tocchi, verticalizzazioni lente e prevedibili, pochi inserimenti. Uno lo fa molto bene Magnino ma il suo colpo di testa ravvicinato su cross di Bonfanti trova gli ottimi riflessi di Pigliacelli. Poi l’episodio dell’espulsione su Di Francesco lanciato a rete cambia le carte in tavola. Bianco non aspetta nemmeno un minuto e toglie Bonfanti per Cotali, con Ponsi che si sposta a destra.
Il Palermo dalla trequarti in su gioca o veloce, a due tocchi, con gli esterni che tagliano in area e mettono un paio di palloni pericolosi, o arrivando sul fondo per poi tornare verso la trequarti nel tentativo di far salire il Modena, liberare spazio in area e trovare l’inserimento dietro le linee con un cross dai trenta metri, cosa che accade puntuale al 38’ quando Insigne, perso da Cotali che si ferma a guardarlo, prende male il tempo dello stacco e grazia Gagno da due passi. Il Modena ha comunque un merito, ed è quello di non uscire dalla partita e sul finire della prima frazione di gioco c’è da registrare un’occasionissima per Zaro al 56’ di testa su corner.
Il secondo tempo parte con Palumbo che resta negli spogliatoi per far spazio a Duca e con il Palermo che dopo due minuti trova il vantaggio con il tiro al volo di Henderson.
Entra Falcinelli e i canarini costruiscono qualcosa di più in attacco e tengono meglio il campo, mettendo a referto due occasioni importanti che avrebbero potuto pareggiare i conti: al 62’ Magnino calcia debole dentro l’area ma è soprattutto Ponsi al 65’ a chiudere male da ottima posizione un bel cross di Duca. Il Modena passa a tre dietro e l’ingresso di Guiebre produce qualche sortita a sinistra ma il risultato per i gialloblù non cambia, mentre il Palermo raddoppia con il diagonale di Mancuso nel recupero.
Dopo la sosta si va a Bari, con un bottino che segna tre punti nelle ultime cinque partite. Bisogna invertire la rotta, cercando di approcciare il campo con più attenzione, velocità di pensiero e passaggio e soprattutto più concretezza in attacco.