Quali sono le differenze tattiche fra Bisoli e Mandelli?
Un 4-3-3 non dogmatico, che può diventare un 4-3-2-1 se si ravvisa la necessità di accentrare gli esterni. È questo l’abito tattico, ( per utilizzare la sua definizione), che ha in mente Mandelli per il suo Modena.
L’ex tecnico della Primavera d’altronde si è definito zemaniano convinto, anche se, almeno a giudicare dalla prima partita, non sembra intenzionato a portare alle estreme conseguenze i dettami del suo maestro, e non è un caso, infatti, che il Modena abbia saputo tenere la porta inviolata.
Di sicuro Mandelli è un allenatore più identitario rispetto a Bisoli, che, tolta la costante della difesa a 4, è tatticamente molto più versatile, e cerca di adattare lo schieramento tattico alle caratteristiche degli uomini a disposizione nella singola partita.
Nella gestione di mister Bisoli, abbiamo visto applicati diversi moduli:
- 4-2-3-1
- 4-4-1-1
- 4-3-2-1
- 4-3-3
declinati a seconda degli interpreti. La speranza è che i punti fermi di Mandelli rappresentino una fonte di sicurezza per la squadra, e non diventino una sorta di “gabbia” che impedisca di adattarsi alle situazioni contingenti. Questo lo capiremo fin dalle prossime partite.