Andrà in scena sabato alle 14 il derby contro la Spal, squadra che ha assoluto bisogno di una vittoria per provare a salvarsi. Per conoscere meglio l’avversaria dei canarini, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Alessandro Orlandin de lospallino.com
Come arriva la Spal fisicamente a questo derby?
Apparentemente in leggero miglioramento, perché due settimane fa la squadra finì la partita con la Ternana col serbatoio completamente vuoto, mentre col Brescia s’è vista intensità fino all’ultimo secondo di partita. Alcuni giocatori vanno inevitabilmente gestiti (Meccariello, Nainggolan, Maistro) per via di acciacchi di varia natura e questa non è una buona notizia perché ormai è acclarato che non ci sono ricambi all’altezza. Al momento non sembrano esserci particolari preoccupazioni per tutti gli altri.
La situazione in classifica è preoccupante: è più la voglia di rifarsi o la paura di non riuscire a salvarsi?
In realtà una non esclude l’altra. La Spal era partita con l’aspettativa di un campionato dal decimo posto in su e invece si è ritrovata nel pantano. Questo ha avuto un significativo contraccolpo psicologico su buona parte della squadra. Per cui nelle prestazioni di questo periodo si vede un genuino impegno rivolto a fare i punti che servirebbero per salvarsi, ma al tempo stesso traspaiono l’ansia e la paura di sbagliare. Molto spesso si assiste a errori banali o a giocate elementari che sono spiegabili solo con la presenza della paura. Sarà anche interessante vedere se ci sarà un contraccolpo psicologico dopo il pareggio col Brescia. Alla vigilia delle ultime due sfide (l’altra era col Benevento) c’era la convinzione di poter fare sei punti per uscire finalmente dalla zona retrocessione diretta, ma il piano è riuscito solo a metà. Questo significa dover rischiare qualcosa in più a Modena perché un pareggio servirebbe a pochino se non ad allungare una serie positiva non così utile.
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Qual è il punto debole della Spal?
Purtroppo non ce n’è solo uno. Il principale è la fragilità difensiva: c’è una striscia aperta di 13 partite consecutive con almeno un gol al passivo e spesso Alfonso è stato eletto migliore in campo a prescindere dal risultato, a testimonianza di quanto la Spal si espone agli attacchi avversari. Oltre a questo c’è un altro dato inquietante: in tutta la stagione la Spal non è mai stata in grado di ribaltare completamente uno svantaggio. Finora i biancazzurri sono andati sotto nel punteggio in 17 partite su 33 e in 14 casi sono usciti dal campo a testa bassa. Le uniche rimonte (da un punto) sono arrivate con Ascoli (2^ giornata), Bari (4^ giornata) e Como (6^ giornata). Tutte durante la gestione di Roberto Venturato. Per concludere: anche mantenere un vantaggio è abbastanza un problema per questo collettivo. In ben otto occasioni la Spal è passata in vantaggio entro i primi venti minuti di partita e non è riuscita a vincere nemmeno una volta. L’ultima partita col Brescia ha confermato questa tendenza sconfortante.
Che partita ti aspetti?
Complicata, perché la Spal non può permettersi di farsi schiacciare, ma al tempo stesso dovrà fare tanta attenzione a non sbilanciarsi al punto tale da farsi infilare da un velocista come Diaw. I centrali sono tutto meno che dei fulmini e servirà parecchia accortezza nelle coperture. Non credo che Oddo imposterà una partita guardinga, perché i punti scarseggiano e le cose migliori la Spal le fa vedere con un’impostazione a trazione anteriore grazie soprattutto alle invenzioni di Maistro e Nainggolan. Il mister dice spesso che bisogna sapersi accontentare quando ci si rende conto di non poter vincere, ma il pareggio verrebbe preso come un risultato deludente. La Spal dovrà inevitabilmente prendersi dei rischi per credere ancora nella salvezza, a patto che la paura non la blocchi del tutto.